Si è svolta domenica 12 giugno 2016 l’inaugurazione del Monumento commemorativo ai lucchesi nel mondo e all’emigrazione a Monsagrati Alto nel comune di Pescaglia (LU).
Il presidente di Art-arte, Dott. Nicola Pardini, ha scritto un articolo ed una poesia che seguono: Ho ancora negli occhi quei volti del marzo prima e dell’agosto poi del 1991 quando migliaia di migranti albanesi attraccarono sulle nostre coste in cerca di un futuro migliore. Quegli stessi occhi li ho rivisti in un film di Giuseppe Tornatore, La leggenda del pianista sull’Oceano, in cui i nostri migranti italiani, all’apparire della statua della libertà, emettevano un grido di gioia; per loro era l’inizio di una nuova vita. Oggi l’Europa è la meta della speranza per milioni di persone che scappano dalla povertà, dalla fame, dalla guerra, i loro sguardi sono assetati di giustizia e pace: noi siamo impauriti da questo flusso enorme di persone e la paura del diverso ci pervade, soprattutto alla luce dei numerosi attentati che il terrorismo internazionale sta mettendo a segno e ancora oggi abbiamo negli occhi i tremendi accadimenti di Parigi, non dimenticando tutte le vittime come quelle dell’aereo russo sul Sinai, quelle di Beirut in Libano, quelle della Nigeria e altre ancora. Tutte le grandi migrazioni nella storia nascono dall’esigenza di trovare condizioni migliori da quelle di cui si parte: l’Italia, essendo in mezzo al Mediterraneo, è sempre stato un luogo in cui si viene e soprattutto da cui si parte. Oggi la migrazione più importante è quella dei giovani italiani; la Fondazione Migrantes, organismo pastorale della CEI, ha pubblicato recentemente il Rapporto Italiani nel mondo e da gennaio a dicembre 2014, hanno trasferito la loro residenza all’estero per espatrio 101.297 cittadini italiani, con una crescita del 7,6% rispetto al 2013.
A fare le valige sono stati in prevalenza uomini (56%), non sposati (59%), tra i 18 e i 34 anni (36%). Sono partiti soprattutto dal Nord Italia e la meta preferita e’ stata la Germania: a seguire il Regno Unito. Negli ultimi anni – si legge nel Rapporto – il fenomeno dell’emigrazione per ragioni lavorative, tra i laureati, e’ tendenzialmente in crescita. E il titolo di studio posseduto risulta piu’ efficace, nella ricerca di lavoro, per chi si e’ trasferito all’estero. Nell’arco dell’ultimo decennio l’emigrazione italiana e’ cresciuta “notevolmente”, con un incremento pari al 49%. Quindi tutti siamo protagonisti di questa storia che intreccia civiltà diverse e le integra e spesso e volentieri nascono delle sinergie importanti per il progresso dell’umanità.
Questo monumento, che oggi inauguriamo, non è solo il simbolo dei migranti lucchesi che hanno contribuito in maniera cospicua allo sviluppo dove erano e dove sono ospiti, ma credo debba rappresentare tutti coloro che lasciano il proprio Paese per costruire un futuro migliore fatto di pace, amore e rispetto delle diverse culture. Ringrazio tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo piccolo segno di speranza a Monsagrati Alto. Vorrei chiudere con una poesia:
Il migrante ignoto
Occhi impauriti scrutano onde infinite,
ricordi, affetti, amici, chiusi,
stretti in un luogo che non c’è più.
Cullato da un futuro sognato
Mi sento solo.
La mia terra parlerà di amore, pace, rispetto
E illuminerà una notte senza fine.
La salita dell’indifferenza e dell’intolleranza
È faticosa e irta di ostacoli,
ma non mi arrenderò e aiuterò
coloro che non capiscono
e getterò ponti di comprensione
su porti pieni di paure.
Scappo da terre piene di miserie, guerre e povertà
E bacio questa terra promessa
Che dona libertà e benessere
E mi consente di essere me stesso…
Grazie, grazie, grazie…